Workflow Organization
Il progetto, il cui sviluppo è tracciato tramite repository Git, è stato gestito attraverso un’organizzazione sul servizio di hosting di repository GitHub.
Seguendo le best-practice definite dal Domain-Driven Design è stata creata una repository separata per ciascun microservizio in quanto ognuno di essi deve essere sviluppato e versionato indipendentemente.
Considerando che molti dei microservizi sviluppati sfruttano uno stack con Kotlin come linguaggio di programmazione, è stata creata una repository template kotlin-template-project
per velocizzare ed evitare la ripetizione delle procedure di setup. Inoltre, sono stati definiti i template per la creazione di issue, in particolare per feature request e bug report al fine di rendere la segnalazione di problemi e di richieste più chiara ed omogenea, riportando tutte le informazioni necessarie da parte dello sviluppatore.
Per una suddivisione efficace dei branch di Git è stato preso come riferimento il workflow Git-Flow, illustrato in Figura 1 utilizzandolo esclusivamente come branching model.
I branch utilizzati dal workflow sono i seguenti:
- main: branch principale, contiene il codice associato alle varie release. Considerando che è il branch che ospita il codice di produzione, si è deciso di applicare, grazie a GitHub, delle politiche di Branch protection al fine di assicurare che, prima del merge da altri branch, i branch siano aggiornati, passino la pipeline di Continuous Integration e non abbiano problemi di sicurezza (controllati tramite il tool GitGuardian). Inoltre, si è deciso di abilitare il force push solo agli amministratori dell’organizzazione.
- develop: branch di sviluppo, contiene il codice di pre-produzione integrando le feature sviluppate.
- feature: branch di supporto, utilizzato per lo sviluppo di una specifica feature, la quale una volta ultimata verrà integrata nel branch develop.
Inoltre, al fine di esplicitare maggiormente il significato dei commit si è scelto di utilizzare la specifica Conventional Commits, che ha semplificato l’utilizzo di tool automatici per il versionamento dell’applicazione. I tipi di commit adottati sono i seguenti:
build
: riguardano cambiamenti che interessano il build system oppure dipendenze esternechore
: riguardano cambiamenti generici, indica l’aggiunta o la modifica di codice correlato a attività di manutenzione generale come la gestione dei file o altre attività che non introducono nuove funzionalità o risolvono bugci
: riguardano cambiamenti nella configurazione dei file e negli script di Continuous Integrationdocs
: riguardano cambiamenti alla documentazione di progettofeat
: riguardano l’aggiunta di una nuova featurefix
: riguardano la risoluzione di un bugperf
: riguardano un cambiamento del codice per il miglioramento delle performance del sistemarefactor
: riguardano un cambiamento del codice che non risolve un bug e non aggiunge nessuna feature, quindi un’attività di refactoringstyle
: riguardano modifiche allo stile del codice che non impattano le funzionalitàrevert
: riguardano l’annullamento di modifiche portate da commit precedentitest
: riguardano l’aggiunta o la modifica di test
Al fine di controllare il corretto utilizzo della specifica Conventional Commits ed il rispetto degli standard di qualità sul codice prodotto sono stati utilizzati i seguenti hook per Git:
- pre-commit: verifica il rispetto degli standard di qualità sul codice mediante l’utilizzo dei task Gradle forniti dalle suite di Quality Assurance descritte in seguito
- commit-msg: verifica il rispetto della specifica Conventional Commit
- post-commit: verifica che il commit prodotto sia signed. In caso di mancata firma del commit verrà visualizzato un warning utile per lo sviluppatore, ma non verrà fatto fallire
Essi sono stati configurati attraverso il plugin Gradle gradle-pre-commit-git-hooks
.
Infine, tra le tecniche di Git utilizzate, si è scelto di utilizzare come merging strategy il rebase al posto del tradizionale merge. Allo stesso modo si è configurata l’esecuzione del pull tramite rebase.